November 25th 2018: the International Day for the Elimination of Violence against Women. It reminds us of the many women and girls who suffer injustices and violent abuses daily and everywhere.
Despite the efforts of the International community to punish such abominable acts, women being victims of sexism and brutality is a widespread reality that still exists in 2018. Rape and the denial of all reproduction rights are very common, mostly due to ignorance, respect and cultural lack of equality.
Vulnerability in the face of today’s main widespread issues is indeed felt by everyone, not just women; but in times of conflict, their social status is particularly aggravated inasmuch as they belong the most to discriminating environments. The point is that the world’s condition will never get better if it will keep being dominated by the supremacy of few powerful people with a masochistic consideration of reality, who promote inequalities for the sake of their wellbeing only.
Women’s activism has always sensitized and pressured the population to fight and improve the corrupted mechanisms of our societal, educational and economic system and it needs support, instead of being cruelly silenced.
Furthermore, “The personal is political”: the 60s students and second-wave feminism motto should be everyone’s motto. In this context, it affirms that women’s emancipation is inevitably peculiar to the realization of peace and freedom of every single person on this planet.
It is evident that traumas that are experienced physically and psychologically by a fundamental pillar of all societies, women (if transsexual and of colour, even more!), are worsening EVERY citizen’s life, directly or indirectly.
In international law, crimes against women are considered crimes against humanity, therefore their elimination from our future MUST BE A COLLECTIVE DUTY.
Clara Palmisano
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2018
25 novembre 2018: è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ci ricorda delle numerose donne che subiscono ingiustizie e violenze quotidiane, ovunque.
Nonostante gli sforzi della comunità internazionale per punire atti abominevoli, le donne vittime di sessismo e brutalità sono una realtà diffusa che continua ancora nel 2018. Lo stupro e la negazione di tutti i diritti di riproduzione sono molto comuni, soprattutto a causa dell'ignoranza e della mancanza di rispetto nella nostra società.
Non solo le donne sono vulnerabili ai principali problemi del mondo, ma in tempi di conflitto il loro status sociale è particolarmente aggravato in quanto appartengono principalmente a ambienti discriminanti. Il punto è che le condizioni del mondo non saranno mai migliori se molte società sono soggiocate alla supremazia di poche persone, le quali promuovono modelli di società radicati nelle disuguaglianze solo per il proprio benessere.
L'attivismo femminile ha sempre sensibilizzato e sollecitato la popolazione a migliorare i meccanismi corrotti del nostro sistema sociale, educativo ed economico e ha bisogno di sostegno, invece di essere crudelmente messo a tacere.
Inoltre, "The personal is political", il motto degli studenti del ’68 e del femminismo, è ciò che tutti dovrebbero capire e far proprio. In questo contesto, è un motto che afferma l'emancipazione delle donne come un fattore inevitabilmente importante per la realizzazione della pace e della libertà di ogni singola persona su questo pianeta.
È evidente che i traumi vissuti fisicamente e psicologicamente da una colonna portante e fondamentale della società, quella delle donne (transessuali e di colore, ancor più!) stanno peggiorando la vita di ogni cittadino, direttamente ed indirettamente.
Nel diritto internazionale, i crimini contro le donne sono crimini contro l'umanità, quindi la loro eliminazione dal nostro futuro deve essere un dovere COLLETTIVO.
Clara Palmisano
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